Lunedì 29 novembre 2021, ritorno sugli amati Piani d’Artavaggio ammantati di neve stavolta in compagnia di Raffaele che ci sale per la prima volta.
Bella giornata, fredda, con leggere nubi sparse il mattino, dissoltesi in mattinata e bel sereno il pomeriggio con ottima visibilità che ci ha permesso di fotografare bei panorami.
Raggiunta in Val Taleggio Avolasio, frazione di Vedeseta a quota 1050 m., all’inizio della frazione, salendo un breve tratto di strada sulla destra, poco oltre la chiesetta, parcheggiamo l’auto alla partenza del segnavia CAI 151 che indica “Prato Giugno 0.30, Sella 1.00, Piani Artavaggio 2.30”.
Imbocchiamo la stradina, che parte subito in decisa salita, ghiacciata sulle corsie battute dai veicoli, per cui per evitare di scivolare, camminiamo ai margini della stradetta calpestando la neve molle.
Percorsi due tornantini nel bosco verso sinistra, con un lungo traversone, prendiamo quota.
Usciti dal bosco, ci si aprono i bei pratoni innevati di Prato Giugno (1268 m).
Siamo su un bel pianoro prativo, molto bello, ammantato di neve, panoramico ad ovest verso il Resegone, il Due Mani, le Grigne, ad est verso la valle di Bordesiglio e lo Zucco di Maesimo.
Da qui in avanti è una festa per gli occhi che godono gli ampi panorami, anche se in cielo si son fatte strada nubi sparse e velature che nascondono a tratti il sole, mentre i prati ricoperti di neve si presentano ben imbiancati.
Lasciata la sterrata, a tratti risaliamo i pratoni ben innevati, dove sono incastonate belle baite ristrutturate, a vista in direttissima pestando la neve fresca e soffice con piacevoli affondi.
Poi la stradina, lasciati i pratoni di Prato Giugno, rientra nel bosco di prevalente faggeta, si spiana e ne riesce poco dopo buttandoci addosso all'improvviso una splendida gobba della montagna chiamata "La Sella" a quota 1400 m. circa.
Il panorama sulla Valtaleggio da qui è insolito e grandioso, si distinguono i paesi di Peghera, Olda, Sottochiesa e Pizzino con, in primo piano, il bel roccioso Corno Zuccone, il Cancervo e il Venturosa sullo sfondo e, più lontano, l’Alben.
Dopo un ampio lungo tornante, ci si presenta, nei pressi di un cascinale, il magnifico roccolo vestito ancora di tardo autunno ricoperto leggermente di neve.
Continuiamo sulla sterrata 151 , ben ricoperta da neve, su traversoni e scollinamenti, incontrando baite e pascoli.
Dopo circa un’ora di cammino dalla Sella incrociamo, alla Bocchetta di Maesimo (1560 m), la sterrata che sale dalla Culmine S. Pietro...le due sterrate si unificano in una.
Proseguiamo ancora per circa 30’ fino a raggiungere, dopo circa oltre due ore e mezza di cammino, i Piani d’Artavaggio a quota 1650 m, un ampio pianoro pascolivo, dominato ad est dalla bella piramide del Monte Sodadura (2010 m) ammantato di neve e a nord dai monti Cima di Piazzo e Zuccone Campelli.
Si distinguono in alto i Rifugi Nicola e Cazzaniga, mentre ai Piani d’Artavaggio si presentano l’ex-Albergo Sciatori, chiuso ormai da parecchi anni con accanto la bella Chiesetta , il Rifugio Casari e il Rif. Sassi-Castelli che ci attira per la sua bellezza.
Risaliamo, camminando comodamente su neve battuta al Rif. Sassi-Castelli dove, riparati dall’aria fredda e baciati dal sole, ci gustiamo un buon pranzetto al sacco ai tavoli posti all’esterno.
Ben ristorati e riposati, ritorniamo ad Avolasio, rifacendo in senso inverso il percorso di salita.
Mentre rientriamo ad Avolasio ci godiamo lo spettacolo della Val Taleggio, del Resegone e delle Grigne, del Corno Zuccone, dello Zucco di Maesimo nella luce e nei colori del tramonto.
Ci godiamo, discendendo i pratoni innevati di Prato Giugno, lo spettacolo del sole che tramonta accanto al Resegone.
Rientriamo ad Avolasio alle ultime luci del tramonto avanzato, contenti della bella lunghetta camminata, pestando sempre neve.